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Alchemilla: la rugiada di Venere

Ho scelto l’alchemilla per dare il nome al sito, nonostante tanti non la conoscano, per vari motivi:
è un’erba magica, cara agli alchimisti, come ne ricorda il nome (e un’appassionata di alchimia come me non poteva che esserne affascinata), la prima volta che l’ho vista, mentre salivo al rifugio Prabello in Val d’Intelvi, è stata per me una grandissima emozione: l’ho riconosciuta subito pur non avendola mai vista dal vivo e nonostante il suo nascondersi rasoterra tra l’erba e non riuscivo a credere che crescesse spontanea qui da noi, che gioia infinita!
Quando poi l’ho rivista con quelle splendide goccioline di “acqua celestiale” simili a perle ne sono rimasta estasiata. Inoltre il suo nome è tanto bello ed anche le sue qualità prettamente femminili me l’hanno fatta entrare nel cuore.
Ma ora veniamo a lei.


Alchemilla – Alchemilla vulgaris

Questa graziosa piantina, appartenente guarda caso alla famiglia delle Rosacee (ecco Venere!) era la preferita degli alchimisti medioevali.
Nella ricerca della pietra filosofale, ovvero del metodo magico per trasformare il piombo in oro, raccoglievano le gocce perlacee e scintillanti che si formano sulle foglie dell’alchemilla, chiamandole “acqua del cielo”.
Le gocce, apparentemente di rugiada, ma in realtà emesse dalla pianta stessa, in una sorta di distillazione naturale, venivano considerate dotate di sottili poteri curativi e magici, estratti dalla foglia, ed erano usate in molte pozioni alchemiche.

La sua appartenenza a Venere è sottolineata anche dal suo nome inglese, Lady’s mantle, il mantello della Signora (intesa nel Medioevo come la Madonna) dovuta alla forma particolare della sua foglia, simile ad un mantello plissettato, impreziosito ai suoi bordi dalle perle scintillanti, come si conviene al mantello di una dea, quello della sua Lady astrale.

Nell’antichità veniva considerata la “migliore amica delle donne” per le sue qualità terapeutiche anche oggi riconosciute, in particolare per sfiammare gli organi genitali femminili, per i dolori mestruali, per arrestare emorragie uterine, per leucorree, per tonificare i tessuti degli organi genitali dopo il parto e per i disturbi della menopausa.

Possiede inoltre proprietà diuretiche, antidiarroiche, cicatrizzanti, antisettiche.

Le giovani foglie tenere si possono anche aggiungere tritate nelle insalate primaverili e quelle secche usare come buon tè.

I suoi piccoli fiorellini gialli.

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